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27/10/2016
ACCP PEDIGREE


12/07/2015
ALL AMERICAN DOG – WORLD CHAMPION 2015


12/07/2010
Dogue de Bordeaux

il nome attuale di dogue de bordeaux compare nel 1863, in occasione della prima esposizione canina francese a Parigi.

Dogue
de Bordeaux

“Ingentilito” da una selezione che da decenni
rifugge gli
impieghi primari del vecchio dogue, oggi
questo molosso
è in genere
pacato e molto socievole.
Anche se non ha perso l’istinto alla guardia
che compie innanzitutto come deterrente, grazie alla sua mole importante.


Per un amante dei molossi è difficile restare indifferente di fronte a un dogue de bordeaux: il suo corpo possente e muscoloso, la sua testa enorme e rugosa, lo sguardo duro e fiero. Insomma un molosso con la M maiuscola.
Così come è altrettanto difficile non innamorarsi di un cucciolo di dogue de bordeaux: grandi occhi azzurri, musetti rugosi e corpi belli tondi e pieni.
A osservarli oggi, “ingentiliti” da una selezione che da decenni rifugge gli impieghi primari del vecchio dogue, spesso si stenta a credere che siano i diretti discendenti del celebre “Matador du Midi”, di cui è stata tramandata la fama di gladiatore.
Ma qual è, in sintesi, la storia del dogue de bordeaux?
Una storia
importante
E’ uno dei più antichi cani francesi, discendente dell’alano e in particolare dell’alano veltro di cui Gaston Phébus scrisse nel XIV secolo, nel suo più volte citato “Livre de chasse”: “il suo morso ha una presa più potente di quanta ne farebbero tre levrieri”. La parola “dogue”, cioè mastino, compare soltanto alla fine del XIV secolo.
Ritroviamo una serie di informazioni su questi mastini nel XIX sec, benché fossero poco diffusi eccetto che in Aquitania. I loro impieghi andavano dalla caccia alla grossa selvaggina, cinghiali in primis, alla guardia delle case e del bestiame, al traino dei carretti dei macellai e, talvolta, ai combattimenti.
La prima apparizione ufficiale della razza con il nome attuale di dogue de bordeaux avvenne nel 1863, a Parigi, in occasione della prima esposizione canina francese. Il primo standard fu invece redatto nel 1869 da Pierre Megnin ma questo non deve far pensare che ci fosse uniformità morfologica. Al contrario vi erano soggetti con teste grandi e altri con teste molto più piccole, alcuni erano imponenti e robusti, altri si presentavano più leggeri e agili. Questi antichi mastini si possono raggruppare in tre categorie generali a seconda della regione di provenienza.
Il parisien poteva essere prognato o no, con poco stop e, in genere, si presentava di aspetto molto variabile. Il toulousain aveva una grande variabilità di mantello, corpo lungo e ossa relativamente sottili con testa larga e meno stop rispetto all’attuale dogue. Il bordelais era molto simile al cane descritto dallo standard odierno. Era inoltre diffuso anche una sorta di dogue in miniatura (forse un incrocio tra un bulldog e un dogue de bordeaux vero e proprio) conosciuto come “doguin”.
Nel 1926, Bares un pittore di Bordeaux, fondò il club di razza.
La razza, che dopo la seconda guerra mondiale rischiò l’estinzione, a partire dagli anni ’60 riprese il suo sviluppo e la sua diffusione in tutto il mondo.

Il dogue oggi
Attualmente il dogue de bordeaux è in genere un cane pacato e molto socievole che, però, non ha perso l’istinto alla guardia che compie innanzitutto come deterrente, grazie alla sua mole importante. Tuttavia, se la situazione lo richiede e il dogue avverte un reale pericolo per il suo proprietario, la reazione è decisa e determinata.
Pur essendo un cane equilibrato e affidabile, proprio per la sua mole, risulta importante impartire al cucciolone, a partire dai sei mesi di età, un’educazione di base. Una corretta educazione permetterà infatti di gestire “con grazia” una mole così importante, oltre a consolidare il rapporto cane-padrone e l’amicizia tra i due.
Un grande compagno dunque, che va però rispettato per la sua indole e per il suo fisico massiccio e pesante. Estremamente attaccato al suo proprietario, gli sarà grato per qualche tranquilla passeggiata, ma se vi piace fare jogging o trekking “dimenticatelo” a sonnecchiare in giardino… Di sicuro vi ringrazierà!  

LO STANDARD in SINTESI
Aspetto generale:
tipicamente un molossoide brachicefalo concavilineo. Il Dogue de Bordeaux è un cane estremamente prestante, dal corpo molto muscoloso pure conservando un insieme armonioso. E’ costruito piuttosto vicino a terra, vale a dire che la distanza sterno-suolo è leggermente inferiore all’altezza del torace.
Tarchiato, atletico, imponente, ha un aspetto molto dissuasivo.
Proporzioni importanti:
la lunghezza del corpo, dalla punta della spalla alla punta della natica, è superiore all’altezza al garrese nella proporzione di: 11/10.
La altezza del torace è superiore alla metà dell’altezza al garrese.
La lunghezza massima del muso è eguale ad un terzo della lunghezza della testa.
La lunghezza minima del muso è eguale ad un quarto della lunghezza della testa.
Nel maschio, il perimetro cefalico corrisponde all’incirca all’altezza al garrese.
Comportamento-carattere:
antico cane da combattimento, il Dogue de Bordeaux è portato per la guardia che assume con vigilanza e con grande coraggio ma senza aggressività. Buon compagno, è molto attaccato al suo padrone e molto affettuoso. Calmo, equilibrato con soglia di risposta (reazione) elevata.
Il maschio ha un carattere generalmente dominante.
Testa:
voluminosa, angolosa, larga, abbastanza corta, trapezoidale quando è vista di fronte e dall’alto. Gli assi longitudinali del cranio e del muso sono convergenti (verso l’avanti).
Regione craniale:
- Nel maschio: il perimetro del cranio misurato a livello della sua massima larghezza, corrisponde all’incirca all’altezza al garrese.
- Nella femmina: può essere leggermente inferiore.
Il suo volume e la sua forma sono la conseguenza dello sviluppo molto importante dei temporali, delle arcate sopraorbitarie, delle arcate zigomatiche e della distanza delle branche del mascellare inferiore. La regione superiore del cranio è leggermente convessa in senso trasversale.
La testa è solcata da rughe simmetriche da ciascun lato del solco mediano. Queste rughe profonde e contorte sono mobili a seconda che il cane sia in attenzione o meno.
Regione facciale:
Tartufo: largo, con narici ben aperte, ben pigmentato a seconda della maschera. Tartufo retratto (rivolto all’insù) ammesso ma mai rincalcato verso la faccia.
Muso: potente, largo, massiccio, ma non appesantito sotto gli occhi, abbastanza corto, profilo superiore molto leggermente concavo, con pliche sobriamente evidenziate. Dato che la sua larghezza diminuisce appena sino alla fine del muso, esso, visto da sopra, ha la forma generale di un quadrato. Rispetto alla regione superiore del cranio, la linea del muso forma un angolo molto ottuso aperto verso l’alto. Allorché la testa è orizzontale, la fine del muso tronco, massiccio e largo alla base, si trova al davanti rispetto ad una verticale tangente la faccia anteriore del tartufo. Il suo perimetro si avvicina ai due terzi di quello della testa. La sua lunghezza si situa tra un quarto ed un terzo della lunghezza totale della testa, dal tartufo alla cresta accipitale. I limiti (di un terzo della lunghezza della testa il superiore, e di un quarto l’inferiore) sono ammessi ma non ricercati, la lunghezza ideale del muso collocandosi tra questi estremi.
Mascelle: molto potenti, larghe. Il cane è prognato inferiore (il prognatismo è un carattere razziale).
Denti: forti, in particolare i canini. I canini inferiori distanziati e leggermente ricurvi. Incisivi ben allineati soprattutto nel mascellare inferiore dove formano una linea apparentemente diritta.
Labbro superiore: spesso, moderatamente pendente, retrattile. Visto di profilo presenta una linea inferiore arrotondata.
Guance: prominenti a causa dello sviluppo muscolare molto rilevante.
Occhi: ovali, largamente distanziati. Colore da nocciola a bruno scuro per il cane a maschera nera; colori meno scuri sono tollerati ma non ricercati nei soggetti a maschera marrone o senza maschera.
Orecchie: relativamente piccole, di colore un poco più scuro del mantello. All’attaccatura, la base anteriore è un po’rialzata. Le orecchie devono ricadere, ma non pendere flaccidamente. Inserite abbastanza alte, a livello della linea superiore del cranio di cui esse sembrano ancora accentuare la larghezza.
Collo: molto forte, muscoloso, pressoché cilindrico. La sua pelle è abbondante, lassa e morbida. La sua circonferenza media pressoché eguaglia quella della testa. La giogaia, ben marcata, inizia a livello della gola, formando due pliche che arrivano sino al pettorale senza pendere esageratamente. Il collo, molto largo alla base, si fonde senza contrasto con le spalle.
Corpo (tronco)
Linea (dorsale) superiore: ben sostenuta, con un dorso largo e muscoloso, garrese ben marcato, rene largo, abbastanza corto e solido.
Groppa: moderatamente obliqua sino alla radice della coda.
Torace: potente, lungo, profondo, largo, disceso più in basso del gomito; pettorale largo e potente in modo che il profilo inferiore (tra gli arti) è convesso verso il basso. Coste ben discese e ben curvate ma mai a botte. La circonferenza del torace deve essere superiore all’altezza al garrese dagli 0,25 m agli 0,35 m.
Linea (ventrale) inferiore: profilo ad arpa, dal torace profondo al ventre sollevato e saldo, né cadente né levrettato.
Coda: molto spessa alla radice. La sua punta raggiunge di preferenza il garretto senza oltrepassarlo. Portata bassa, non è né rotta né annodata ma flessuosa.
Ricadente a riposo, si innalza in generale da 90 a 120 in rapporto a questa posizione, allorché il cane è in azione senza incurvarsi sul dorso né arrotolarsi.
Arti
Anteriori: ossatura forte, arti molto muscolosi.
Spalle: potenti, con muscoli prominenti. Obliquità della scapola media (45 circa sull’orizzontale), angolo dell’articolazione scapolo-omerale: un po’superiore ai 90.
Braccio: molto muscoloso.
Gomiti: nell’asse del corpo, non troppo chiusi contro la parete toracica né in fuori.
Avambraccio: visto di fronte, dritto o un poco inclinato dal fuori all’indentro in modo da avvicinarsi leggermente al piano mediano, soprattutto nei cani con pettorale molto ampio. Visto di profilo, verticale.
Regione metacarpale: potente. Di profilo, leggermente inclinata. Vista di fronte talora lievemente infuori per compensare la leggera inclinazione dell’avambraccio verso l’interno.
Piedi: forti, dita ben chiuse, unghie ricurve e forti, cuscinetti plantari ben sviluppati e flessibili ; il cane nonostante il suo peso è chiaramente digitigrado.
Posteriori: arti robusti con forte ossatura, ben angolati.
Garretto: corto, nervoso, angolo del garretto moderatamente aperto.
Metatarso: robusto, assente lo sperone.
Piedi: un po’ più lenghi degli anteriori, dita ben chiuse.
Andatura
Abbastanza sciolta per un molosso. Al passo, movimento ampio e sciolto radente al terreno. Buona spinta dei posteriori, buona ampiezza dei movimenti degli anteriori soprattutto al trotto, che è l’andatura preferita.
Pelle: spessa e sufficientemente abbondante.
Mantello
Pelo: fine, corto e morbido al tatto.
Colore: unicolore, in tutta la gamma del fulvo, dal mogano all’isabella. Sarà ricercata una buona pigmentazione. Le macchie bianche poco estese sono ammesse al petto ed all’estremità dagli arti.
Maschera
Maschera nera: la maschera è tuttavia abbastanza poco estesa e non deve mai invadere la regione craniale. Può essere accompagnata da leggere carbonature sul cranio, orecchie, la coda e la parte superiore del corpo. Il tartufo è allora nero.
Maschera marrone (un tempo detta rossa o bruna): il tartufo è allora marrone, il bordo delle palpebre è ugualmente marrone.
Senza maschera: Il pelo è fulvo; la pelle apparirà rossa (ugualmente chiamati un tempo “maschera rossa“). Il tartufo è allora rossastro o rosa.
Altezza
La taglia deve corrispondere all’incirca al perimetro cefalico.
- Maschi: da 60 a 68 cm al garrese
- Femmine: da 58 a 66 cm al garrese
Si tollereranno 1 cm in meno e 2 cm in più.
Peso
- Maschi: 50 chilogrammi almeno.
- Femmine: 45 chilogrammi almeno.
Femmine: Caratteri identici ma meno accentuati.
Difetti
Ogni scostamento da quanto precede deve essere considerato come un difetto che sarà penalizzato in funzione della sua gravità.








21/12/2021
Canidapresa_magazine n.02/2021


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