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13/07/2010
Appunti sul molosso. Preistoria di Guaglione Guaglione andò così a vivere in uno dei mille vicoletti della Pigna Secca, in una casa che dava su d’un cortile, una casa composta d’una sola stanza e nella quale vivevano il padrone, la moglie, quattro o cinque figli, parecchi gatti e gattini, una volpina con i suoi cuccioli, alcune galline ed un agnello, giacchè si era vicini a Pasqua. Appunti sul molosso Preistoria di Guaglione La vita di Guaglione sta ai margini tra la preistoria e la storia della razza. Egli è come il fondatore di taluni antichi imperi, quei fondatori le cui origini sono avvolte in narrazioni favolose. Simile a Romolo e a Mosè, non si sa bene chi ne fu il padre e chi la madre. Nel corso delle mie ricerche mi fu presentata una mastina decrepita e si pretese che fosse la genitrice del Campione, ma era evidente che lo affermava andava mentendo, nella speranza ch’io comprassi quel vecchio rudere. Quanto al padre, mi sono stati riferiti dieci nomi, tutti inesatti. I fatti stabiliti sono pochi: sembra indiscutibile che Guaglione sia nato nel 1944, forse nel mese di marzo; è certo che, ancora molto giovane (ma non proprio cucciolo), divenne proprietà d’un salumiere; è sicuro che questo salumiere lo vendette a tale Carmine Puolo, di mestiere scambista tranviario. Eravamo nell’anno 1945, alle soglie del 1946. Con Puolo, il nostro eroe va verso la storia. Carmine Puolo, abitante nel rione napoletano della Pigna Secca, veniva chiamato il “re della Pigna Secca”, per una certa sua aria regale ed una sua magniloquenza partenopea. Grande amatore di mastini, trafficante di cani e di cagnetti, era conoscitore avveduto e fin dalla sua prima gioventù era solito avere “il miglior cane da presa di Napoli”. Fu il primo che si rese conto dell’eccezionale bellezza, della straordinaria possanza di Guaglione. Vendette il mastino che aveva e lo comprò. Si vuole che lo pagasse trentamila lire, somma iperbolica in quell’epoca e in quel mondo napoletano , mondo popolaresco d’amatori di mastini, mondo povero, sovente poverissimo, gente che vivacchia e che s’arrangia. Guaglione andò così a vivere in uno dei mille vicoletti della Pigna Secca, in una casa che dava su d’un cortile, una casa composta d’una sola stanza e nella quale vivevano il padrone, la moglie, quattro o cinque figli, parecchi gatti e gattini, una volpina con i suoi cuccioli, alcune galline ed un agnello, giacchè si era vicini a Pasqua. L’enorme Guaglione fu legato vicino ad un muro della stanza con una corda bastevole per reggere un toro. In quel mondo ristretto, ma colorato, festoso, vociante, talora piangente ma sempre spontaneo, movimentato, Guaglione visse cinque anni fino a che, quando era ormai baciato dalla gloria, andai a riscattarlo. Piero Scanziani (dalla rivista "Cani", febbraio 1951) Rubrica "L'angolo del mastino" - Canidapresa Magazine n° 1/2006 a cura di Carlo Pascali download Guaglione-serio.jpg 39 kb |
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